giovedì 19 febbraio 2009

La lingua dei SMS



In cuesto belo articolo di Stefano Bartezzaghi si parla di acenti e, in generale, di chi scrive male per colpa di inioranza (perché no a potuto o no a voluto studiare bele li taliano).

Io sono straniera e no poso parlare, li taliano no lo so bene. Però pure io mi acorgo speso di erori che fano cuando scrivono li altri su internet o a lavoro.
Altra volta o trovato scrito così: "non l'ho s'ho", che pure io occapito che ce sicuro uno erore (forse due).
Io o studiato poco taliano e ancora o tanti dubi.
No so mai se "e" e con acento e "a" con "h", senpre mi confondo e alora mai li meto.
Poi, altro grande dubio sono le consonanti dopie, e alora mai le meto.
Acenti e apostrofi mi fano inpazire e no so mai meterli.

Io credo che problema e che prima si scriveva solo perchè era lunico modo per comunicare, soltanto le persone colte scrivevano per lavoro.
Li emigrati scrivevano le letere a le mame o a le molii, uguale militari e carcerati.
Li namorati scrivevano letere damore cuando vivevano lontani o no si potevano vedere.

Cuando e stato posibile per tuti telefonare a poco prezo le letere sono praticamente sconparse, tuti parlavano al telefono e più nesuno scriveva. Ancora di più cuando ce stato boom di celulari. Si e arivati al punto che finita la scuola nesuno aveva più bisonio di scrivere.

Poi però sono arivati li SMS, l'email, i forum e per ultimo facebook.
E sucesso un cassino... scrivevano tuti cueli inioranti che no sapevano scrivere e prima se ne acorgeva solo la sua mama o la sua molie (che però era pure lei iniorante e no se ne acorgeva), adeso invece tuti posono vedere le scrite su forum o su facebook.

Ma era melio prima che no si scriveva o e melio adeso che si scrive sbaliato?
No lo so.

Io dico che presto ci sarà una senplificazione di scritura, sparirano acenti e h di verbo, sparirà apostrofo e tuto sara più facile per nuovi studenti o per stranieri che parlano li taliano.
Perchè la lingua no e una cosa di proprietà dei colti, che la posono tenere nel congelatore. La lingua e di chi la parla (e di chi la scrive).