martedì 30 giugno 2009

Nomi e coniomi (terza parte)




Domenica Pollo in Padella
Giunta Seconda
Pizza in Forno
Zona Rosa
Bevilacqua in Cinque
Di Fede Cristiana
Trita Vitello
Anatra Bianca
Lupo in Cuccia
Viaggi in Colonna
Salto in Lungo
Colombi Nella Nebbia
Lappone Raffreddato
Alba Bianca in Marocco
Pecorella Bianca
Toscano Dodicesimo
Illibata Marotta
Volpe in Tana
(segue)



giovedì 25 giugno 2009

Il nuovo “Lodo Allano”



Mio amico Salvatore Cutellè a scrito su giornale "La Voce del Savuto" uno articolo molto sinpatico che parla di un nuovo provedimento del conilio dei ministri e di ministro allano.

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Il cosiddetto "nuovo Lodo Alfano" è il provvedimento che, una volta approvato definitivamente dalle Camere, sospenderà le cause di divorzio per le quattro più alte cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri.

“Le richieste di divorzio delle mogli delle persone che ricoprono questi ruoli - dice il disegno di legge in fase di approvazione - "sono sospese dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche alle cause di divorzio iniziate antecedentemente all'assunzione della carica o della funzione".

La norma ha degli illustri precedenti, il primo “Lodo Alfano” che nacque come "Lodo Maccanico", poi diventato "Lodo Schifani". Precedentemente una norma analoga fu approvata nel giugno 2003 ma dichiarata incostituzionale. Il precedente “Lodo Alfano” prevedeva la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato.

Secondo molti costituzionalisti questa legge è contraria all'art. 3 della Costituzione che stabilisce l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

Il vice capo gruppo del P.d.L. alla Camera dei Deputati Italo Bocchino ha dichiarato che “Le riforme servono al Paese e fanno parte del nostro programma di modernizzazione del paese. Questa legge non c’entra niente con il divorzio chiesto dalla moglie di Berlusconi, ma serve a far si che le più alte cariche dello stato lavorino serenamente e non siano turbate da inopportune richieste di divorzio, che gli impedirebbero di svolgere tranquillamente le loro funzioni al servizio del popolo”.

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Intervistato dal fido Emilio, prima Silvio Berlusconi giura sulla testa dei suoi figli che non ne sapeva niente: “E’ stata un’iniziativa autonoma portata in consiglio dei ministri dal ministro della giustizia Angelino Alfano. Il consiglio dei ministri l’ha approvata mentre mi ero distratto un momento a parlare con la nuova ministra del turismo Michela Vittoria Brambilla”. Poi dichiara: “A seguito della richiesta di divorzio sarei dovuto andare in udienza: quindi non avrei potuto governare, non avrei potuto convocare un Consiglio dei ministri. Non avrei potuto svolgere il compito per cui la maggioranza degli italiani mi ha eletto. Mi sembra che il lodo Alfano sia il minimo da fare per tutelare la libertà propria.”.

Io dico che invece di fare un "lodo allano" cualcuno dovrebe farsi nodo a piselo.

martedì 23 giugno 2009

Nomi e coniomi (seconda parte)





Laudati Lisanti
Bellezza Gambalunga
Feroci Brancaleoni
Martino Frega Rosamaria
Taglienti Ponticelli
Botto Cannone
Ferro Romano
Meloni Bianchi
Uccello Piemontese
Mina Fortunata
Bravi Mandolini
Fantasia Rosa
Gallo Noviello
Guarisco Cavalluzzo
Scaccia Scarafoni
Scaccia Tafani
Domenica Pranzo in Tredici
Spennato Felice
Grillo di Bosco
Marcia in Pelliccia
Trentadue Bozzi
Contrada Del Pozzo
Pietra Della Morte

(segue)



mercoledì 17 giugno 2009

Cuando a stuprare e polizia



Una mia mica di mio paese a lavorato tanti ani a Italia. A tuti diceva che lavorava a cafè bar, invece faceva prostitroia. Lavorava in strada la note e a fato tanti soldi.
Poi e tornata a paese, a conprato grande casa e adeso a albergo ristorante pe turisti taliani.
Lei a lavoro aveva canbiato nome, tuti la chiamavano Daiana perché somiliava molto a principesa che alora era ancora viva. Aveva pure uno picolo banbino che si chiamava Maicol e che aveva portato con se a Italia. Suo marito lei lo aveva lassiato perchè senpre beveva e la pichiava.
Eco perchè lei era costreta a lavorare in strada.

Quando e tornata a paese a me mi a racontato tuto di sua vita, anche di cuando la rubavano e di cuando la pichiavano li albanesi che alora comandavano la notte a Italia.
Dei Taliani mi diceva che erano bravi e sinpatichi e che Roma era più bela cità del mondo. Eco perchè io o voluto marito Taliano di Roma.

Pure polizia era brava, cuando la fermavano per controlare lei diceva che aveva filio picolo e la lassiavano lavorare senza nemeno portarla a centrale.
Oni tanto cualche polizioto faceva provolone e voleva tronbare gratis, ma lei diceva torna domani e se cuelo tornava diceva chera stanca o cualche altra scusa.

Adeso a italia molte cose sono canbiate, li stranieri no ano più dirito a pronto socorso o a colonie estive per i filii e nemeno posono andare a giardineti.
Ano solo dirito a morire disanguati o a esere rinpatriati apena sbarcati a sicilia.

Pure per ragaze che lavorano in strada le cose sono canbiate.

Da Repubblica.it - Milano ore 2 di lunedì 15/06/2009

Hanno accostato con la macchina di servizio. Un normale controllo antiprostituzione, all’apparenza, uno dei tanti previsti dalle ordinanze del Comune. Il cliente, impaurito, ha fatto scendere la ragazza, ha messo in moto ed è sgommato via.
Lei, romena, una ventina d’anni, davanti ai due uomini in divisa grigia e basco verde era pronta a recitare la solita formula: «Non ho documenti, non ho un fidanzato, qui si lavora poco, la multa non so come pagarla». Invece di vedersi recapitato il verbale da 450 euro, la lucciola è stata invitata a seguire il capopattuglia in auto. Qui è stata costretta a un rapporto orale, poi ancora a un rapporto completo mentre l’autista, fuori, voltava lo sguardo da un’altra parte.
...
Lo stupro si consuma in meno di mezz’ora. La ragazza è scossa, si produce in un pianto ininterrotto, disperato. L’autista della pattuglia, racconterà più tardi la ragazza alla polizia, le si avvicina senza dire nulla e senza saper bene se per consolarla o filar via in fretta. Quando la pattuglia delle Fiamme gialle rimette in moto, ci sono un paio di compagne di marciapiede attorno alla ragazza. Raccolgono i suoi singhiozzi. Una di loro prende la targa della pattuglia e fa il 113.

Agli agenti delle volanti la ragazza fa un racconto dettagliato, lucido, prima di essere portata al soccorso violenze sessuali della Mangiagalli per le visite di rito, il tampone e il referto. I due finanzieri vengono portati in questura di prima mattina, la loro auto parcheggiata nel piazzale e a disposizione della scientifica per i rilievi. Dopo qualche titubanza, il graduato e il sottufficiale ammettono: «Abbiamo fatto una cazzata».
...


lunedì 15 giugno 2009

Nomi e coniomi



Mia amica Eleonora cuando lavorava a ministero a racolto tanti nomi e coniomi strani.
Sono tuti veri, niente e in ventato, al masimo ce omisione di nome opure inversione nome coniome o lagiunta di "in" per le done sposate.

Eco una prima lista:

Ultima in Salone
Mattone in Testa
Soldati in Corazza
Stendardo in Festa
Mangia in Abbondanza
D'Amore in Fedele
Castelli in Piemonte
Battaglia Feroce
Moro Veneziano
Domenica Russo in Trio
Astro Lucente
Bevilacqua in Fontana
Rosa Cocola De Mateo (no so che vuol dire, e veneto)
Pappalardo in Cazzato
Bicchieri Fumanti
Tronco in Strada
Amici Saporiti
Soldati Pisani
Puntura in Pelle
Gallinari Grossi
Brutti Meli
Papiri in Pantano
Bevacqua in Altomare

(segue)




giovedì 4 giugno 2009

Cera una volta...



“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e lamiera nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.”
“Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.”
“I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”
“Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.”



No, no e una circolare di ministro marone...

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.